Milano 1919: Mario Buccellati, all’età di ventotto anni, nel primo dopoguerra, rileva la ditta dove ha esercitato il suo apprendistato d’orafo e dà inizio all’azienda che porta tuttora
il suo nome. Si afferma ben presto come gioielliere e argentiere dell’aristocrazia milanese degli anni venti, creando esemplari originali in uno stile personalissimo, riferito al patrimonio culturale italiano.
Le sue principali fonti di ispirazione attingono alla tradizione d’arte del nostro paese: elementi decorativi di palazzo Strozzi e del palazzo Ducale di Mantova, i pizzi di Burano e di Cantù, nonché l’arte bizantina.
Mario Buccellati contribuisce a dare nuovo impulso all’oreficeria, valorizzando tecniche antiche come l’incisione, il cesello, la lavorazione a sbalzo, la filigrana, il niello e la lavorazione dello smalto. Per lui il gioiello non rappresenta solamente un valore venale, ma deve essere restituito al rango di oggetto d’arte. In più occasioni questo gioielliere e orafo raffinato viene paragonato a un artista del Rinascimento per l’armonia delle proporzioni e la qualità dell’esecuzione dei suoi lavori, che evocano immagini dell’antichità.
I suoi manufatti vantano uno stile personale e autonomo, divenuto emblema del Made in Italy in tutto il mondo.
Egli lavora l’oro puro con tecniche particolari (sagrinatura, telatura, rigatura), così come l’argento: negli anni venti si fa notare per i suoi portacipria in argento all’esterno e in oro all’interno. Le realizzazioni dell’orafo milanese sono di prevalente ispirazione naturalistica e spaziano dall’oggettistica ai gioielli.
Fra questi ricordiamo diademi e collier, spille e bracciali leggeri come trine, evocanti tulle e ricami, in filigrana d’argento e oro, guarniti con diamanti.
Un caposaldo della Casa sono le famose “verette”: anelli a fascia, traforati, per lo più con un diamante al centro, ancora oggi prodotti in innumerevoli varianti, come pure spille a placca e bracciali snodati.
La sua clientela annovera personalità importanti: la Real Casa d’Italia e quelle di Belgio, Egitto, Inghilterra, Giappone, il Vaticano, autorità del mondo della politica, i grandi imprenditori italiani e molti artisti.
Famoso il sodalizio, dal 1922 al 1937, con Gabriele D’Annunzio.
Buccellati ha sedi a Roma, Firenze, New York. Dei cinque figli di Mario Buccellati, tutti maschi, ben quattro seguono con amore e professionalità le orme del padre e gestiscono gioiellerie in tutto il mondo.
Titti Curzio