UNA STRAORDINARIA COLLEZIONE VENEZIANA

Matteo Cambi

È sempre la stessa la sensazione quella che si prova uscendo da Santa Lucia, che poi continua salendo sul traghetto che ci condurrà lungo il Canal Grande, e che aumenterà mentre davanti a noi passeranno lentamente le facciate di molti degli edifici più belli della storia dell’umanità.
È un senso di appagamento, di fascino, di scoperta, canale dopo canale, di odori, di suoni, di freschezza. Di amore.
Ed è proprio questo amore per la città che ha spinto un colto e ricco avvocato romano a farne la sua seconda casa, a scegliere una splendida dimora sul Canal Grande per poterne godere appieno il fascino e la bellezza.

Dalle grandi finestre del secondo piano nobile di Palazzo Corner Spinelli chissà quante volte si sarà soffermato pensieroso a guardare l’acqua, il cielo o le facciate degli edifici circostanti, silenzioso e rapito. Quanto a lungo si sarà fermato a guardare questa città senza tempo, quelle stesse vedute, quelle stesse case, quella stessa acqua che molti pittori hanno fissato sulle loro tele e che volle entrassero nella sua abitazione? Voleva Venezia, non solo dalle finestre ma appesa in ogni parete della casa.

E così chiese a Bernardo Bellotto e a Giovanni Antonio Canal di mostrargli il Canal Grande; a Giacomo Guardi il Ponte di Rialto e la chiesa di Santa Maria della Salute; lo stesso a Michele Maraschi e poi a Bernardino Bison, per vedere se dopo cent’anni qualche cosa fosse cambiato; a Giovanni Richter una veduta del Canal Grande dalla Piazzetta con la punta della Dogana e la chiesa della Salute, e poi ancora una veduta di piazza San Marco...