Cambi Casa d’Aste ripropone martedì 28 novembre il suo appuntamento pensato per le collezioni legate a specifiche residenze. Protagoniste della nuova edizione di Dimore Italiane sono due distinte abitazioni: un elegante appartamento milanese e una prestigiosa villa della campagna veneta, entrambi luoghi esclusivi che hanno ospitato piccoli e grandi capolavori di pittura, scultura, elementi d’arredo e oggetti rari che raccontano epoche storiche diverse ma anche grandi e raffinate passioni.
Organizzata in un’unica tornata a partire dalle 15.00, l’asta sarà ospitata nel Castello Mackenzie, sede genovese della maison, e presenterà arredi genovesi e veneti del XVIII secolo, un nucleo di mobili boulle del XIX secolo, specchiere, dipinti e oggetti d'arte tra cui bronzi francesi del XVIII e XIX secolo.
Tre in particolare i top lot della sezione mobili d’arredo: di provenienza genovese e databili XVIII secolo sono sia il comò Luigi XV (stima 13.000 / 18.000 €) – lastronato in palissandro e intarsiato in bois de rose con motivo a quadrifoglio che presenta un fronte bombato a tre cassetti, fianchi mossi e maniglie, bocchette e scarpette in bronzo dorato – sia il cartonnier da diplomatica – con intarsi e filettature in palissandro e bois de rose arricchito da due sportelli laterali nella parte inferiore e in quella superiore d sette vani a giorno con alla base scarpette in bronzo dorato e cesellato (stima 3.000 / 5.000 €). Terza rarità, la coppia di specchiere in legno intagliato e dorato con ricchi decori a volute ed elementi floreali, realizzata nel XVIII secolo in Veneto (stima 5.000 / 7.000 €).
Per quanto riguarda la categoria degli oggetti artistici, pezzi di straordinaria fattura sono la coppia di candelabri realizzata in Francia nel XVIII secolo – in porcellana Blanc de Chine e bronzo dorato – che è impreziosita nel centro della composizione dalle raffigurazioni di due cani di Pho, dai quali si dirama la montatura in bronzo cesellato e traforato con fiori applicati in porcellana policroma (stima 10.000 / 13.000 €); la coppia di candelabri con figure femminili che sorreggono corbeille di fiori su basi a semicolonna decorate con putti e girali, il cui stile si ispira ai lavori del celebre bronzista neoclassico francese Francois Remond (Parigi 1747-1812), proposti a partire da una stima di 6.500 / 7.500 €; e, ancora, la coppia di bruciaprofumi (manifattura del XIX-XX secolo; stima 3.000 / 4.000 €) impreziosita da eleganti scene e decori di gusto neoclassico sia sul corpo centrale a foggia di vaso munito di manici laterali, sia sulla base marmo grigio.
Infine, di straordinario impatto sono anche i due cavalli in bronzo fuso, cesellato e patinato (arte barocca, inizio XVII secolo) di piccole misure (16 per 9 per 20 centimetri), proposti con base d’aste di 4.000 / 6.000 € ciascuno e realizzati da un fonditore italiano seguace del Giambologna.
Passando invece ai dipinti proposti in questo appuntamento, è da segnalare la coppia di oli su tela (stima 10.000 / 15.000 €) raffiguranti scene di genere e firmati da Alessandro Magnasco detto il Lissandrino (Venezia, 1712–1793), uno dei pittori più originali del suo secolo, e il delicato Ritratto di fanciullo con cagnolino, olio su tela (stima 7.000 / 9.000 €) datato e firmato in basso a destra del quadro da Lavinia Fontana (Bologna,1552 – Roma, 1614), pittrice italiana del tardo manierismo, ricordata come la prima donna ad aver dipinto una pala a soggetto religioso (un’Assunta di Ponte Santo per l’altare della cattedrale di Imola) che, nel 1584, le fu richiesta su commissione pubblica dal Consiglio comunale della città romagnola.