Nel pomeriggio di giovedì 25 maggio, la seconda tornata dell’asta è all’insegna dell’arte numismatica rinascimentale, e vede protagonista una straordinaria collezione di 62 monete, raccolte da un raffinato collezionista nell’arco di un trentennio, che rappresentano una splendida panoramica di ritratti dei Duchi di alcune delle maggiori signorie italiane dell’epoca, dagli Este ai Medici, dai Gonzaga agli Sforza, dai Farnese ai Fieschi.

È durante il Rinascimento che le monete tornano a svolgere la loro funzione di comunicazione e propaganda, e sono proprio i grandi duchi che chiamano alle zecche i più bravi incisori dell'epoca per ritrarre i propri volti sulle monete emesse dalle proprie città, prendendo come modello le monete dell’Impero Romano, i ritratti degli imperatori e le figure allegoriche sui rovesci. 
Ecco allora che non sorprende trovare in un Testone di Ferrara coniato all’inizio del 1500 per Ercole I d’Este, insieme al suo ritratto, una figura maschile a cavallo come negli aurei dell’Imperatore Adriano. Secondo lo studioso Philip Grierson, questa figura probabilmente si ispira alla famosa statua equestre commissionata a Leonardo da Vinci dal genero di Ercole, Ludovico il Moro, e mai realizzata per difficoltà tecniche e politiche (il bronzo destinato alla statua servì a costruire cannoni per la guerra).
Altra moneta straordinaria in asta è un rarissimo Testone coniato a Modena da Alfonso I d’Este, probabilmente dopo la riconquista della città nel 1527, che ritrae insieme al volto del Duca in tarda età, sul rovescio, la figura del patrono della città, San Geminiano che, in volo, salva un bambino caduto dalla torre della cattedrale. Una moneta di straordinaria qualità di cui purtroppo non si conosce l’autore della finissima incisione.

Molte le firme di grandi incisori che hanno realizzato alcune di queste monete, come il Testone di Firenze di Alessandro de’ Medici, 1532-1537, opera del grande scultore e incisore Benvenuto Cellini (1500-1571), emessa nel 1535. Per la pettinatura di Alessandro questo testone fu chiamato dai fiorentini “riccio” e riporta sul rovescio le figure dei santi Cosma e Damiano protettori dell’arte dei medici e speziali e della famiglia Medici. 
Opera dello scultore e incisore Leone Leoni (1509 – 1590) è invece il Denaro da 25 Soldi della città di Milano coniato per l’imperatore Carlo V d'Asburgo, che riporta sul rovescio la figura della Salute che tiene con la mano sinistra un'asta e con la destra una patera, con cui nutre un serpente che esce da un altare. Ai suoi piedi, sdraiato, il fiume Po, con un'anfora da cui sgorga dell'acqua.

Tra i Top Lot di questa tornata un Testone di Francesco I D'Angouleme, 1515-1547 di cui sono noti pochissimi esemplari (stima 25.000 – 30.000 euro), un Carlino di Ferdinando II d’Aragona, 1495-1496 (stima 25.000 – 30.000 euro), moneta del breve regno del giovane re detto Ferrandino e molto amato dai suoi sudditi, e un Testone di Federico II Gonzaga, 1519-1540 databile prima del 1530, quando Federico Gonzaga viene nominato duca dall’imperatore Carlo V, mentre qui è ancora solo marchese di Mantova, come si legge nella legenda. Sul rovescio l’impresa del Monte Olimpo, tra le preferite del duca, perché il monte Olimpo, come cima inaccessibile, era simbolo della grandezza raggiunta dalla casa Gonzaga (stima 25.000 – 30.000 euro). 

Per la bellezza e l’importanza storica e numismatica di questa raccolta, il catalogo della seconda tornata quasi certamente diventerà un importante strumento bibliografico per i collezionisti. 


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