Opera sicuramente autografa di Cornelio De Wael che raffigura un tema assai diffuso nella pittura fiamminga seicentesca. Il persistente legame con la tradizione figurativa, da cui il pittore trae le proprie origini e la propria formazione, suggerisce l’appartenenza del dipinto al suo primo tempo genovese. L’opera, di cui esiste una replica, considerata di bottega, appartenente alle collezioni della Carige, verrà inclusa nella monografia del pittore, di prossima pubblicazione, curata da Alison Stoesser. Ringraziamo Camillo Manzitti per l’assistenza prestata nella classificazione di quest’opera