L’opera, dal chiaro impianto barocco, potrebbe essere stata eseguita per un apparato processionale. Importanti scultori del calibro del Maragliano e dello Schiaffino si cimentarono in queste complesse “macchine” di cui esistono notevoli testimonianze tra la Liguria ed il basso Piemonte. Cfr.: “La scultura a Genova ed in Liguria tra il seicento ed il primo novecento”, Genova 1988; “ Han tuha l’aria di Paradiso. Gruppi processionali di Anton Maria Maragliano tra Genova e Ovada” a cura di F.Ceruini e D.Sanguineti; Ed. Umberto Allemandi & C., Torino 2005