A molten and chiselled bronze Pontifex Maximus sculpture on coloured marble bases, Roman school, 18th century
altezza totale cm 38,5.La figura del Pontefice Massimo, istituita da Numa Pompilio, era la carica religiosa di grado più elevato a cui un romano potesse aspirare. Dalla fine della repubblica tale carica fu di fatto assolta dall’imperatore che in questo modo assunse di fatto il controllo totale sul diritto civile e religioso.Il bronzo si ispira ai modelli delle grandi effigi marmoree raffiguranti gli imperatori Ottaviano Augusto (27AC-14DC) o Claudio (11AC- 54DC), senza però riprenderne didascalicamente l’iconografia. Questo aspetto rimanda quindi ad un’interpretazione del modello antico non pedissequamente, anche se magistralmente, imitativa, come spesso avveniva nel periodo rinascimentale, ma ad un’epoca in cui concettualmente, come bene riassume Alvar Gonzales- Palacios: [...] “quel che si cerca negli oggetti ... non è tanto la loro realisticità fisica quanto l’evocazione di un ideale poetico che è in noi...”(1).Tali considerazioni rimandano alla temperie romana della seconda metà del XVIII secolo, dove una nutrita schiera di artigiani come Vincenzo Pacetti, Francesco Righetti e Giacomo e Giovanni Zoffoli proponevano alla vasta e munifica clientela internazionale interpretazioni spesso fantasiose della classicità romana.A questa temperie rimandiamo la produzione del nostro bronzo.