Il bel busto muliebre è ascritto da Sandro Bellesi alla prima produzione, databile fra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta del seicento, dello scultore fiorentino Giovacchino fortini, allievo del maestro Giuseppe Piamontini. Di fatto come scrive Bellesi nella monografia sull‘artista, in cui pubblica l’opera, questa “...rivela (...) Assonanze dirette con alcune sculture piamontiane più interessanti contemporanee o di poco precedenti, come i busti marmorei di Palazzo Pitti, punti di riferimento imprescindibili per gran parte degli scultori fiorentini del tempo” Opera pubblicata su: - Giovacchino Fortini. Scultura, Architettura, Decorazione e Committenza a Firenze al tempo degli ultimi Medici, Sandro Bellesi e Mara Visonà, ed. Publistampa Firenze, vol.II, pag. 226, fig.2B e 2C. - I Marmi di Giuseppe Piamontini, Sandro Bellesi, ed.Publistampa Firenze, pag.30-31, fig.25.