Albarello a parete cilindrica leggermente rastremata nella zona mediana, ampia bocca con breve orlo estroflesso e base piatta con accenno di piede. Sulla zona anteriore, all’interno di un medaglione circolare, delimitato dall’ “impresa medicea” dell’anello diamantato, è dipinto un busto virile, girato di profilo a sinistra; sui fianchi si dispone un motivo “alla porcellana” a voluta, con corolla dentellata e racemi a minuti fogliami. Dipinto in arancio, blu, giallo, “rosso” e verde. Interessante saggio di ritrattistica montelupina della metà del ‘500, in cui il personaggio mostra un’ espressione concentrata, di chi sta in posa. Il ritratto, che spicca dal fondo campito in blu, specie nella capigliatura a larghe ciocche vaporose e tondeggianti, sviluppa in senso pienamente rinascimentale stilemi già adottati per taluni raffinati e rari saggi in “zaffera” nella fase gotica dagli artefici montelupini. L’opera inoltre è realizzata impiegando una tavolozza frutto del vivace accostamento di colori quali il blu e il giallo, al cui esito qualitativo complessivo giovano anche dettagli sofisticati quali un verde che spande e soprattutto il tipico “rosso” di Montelupo. La attribuzione e la datazione si ricavano da confronti con opere pubblicate da Berti, specie della “famiglia bleu” (o “alla porcellana”), qui disposta sui fianchi del medaglione con al centro la tipica corolla dentellata1. 1BERTI 1998, pp. 135- 148, figg.148- 156.