Si tratta di una ciotola a profilo svasato, breve orlo verticale e piede a disco. All’interno del cavetto, entro medaglione circolare, delimitato da due filettature, campeggia il busto di un uomo di profilo, che indossa un mantello e un berretto schiacciato; il busto è affiancato da due foglie di quercia con bacche. Attorno al medaglione, fino all’orlo si dispone una fascia suddivisa in settori regolari scanditi da fasci con tre linee, che racchiudono una foglia stilizzata (di quercia?). La su- perficie del verso è smaltata, eccettuato il piede, e verso l’orlo è ornata di una stretta fascia con bacche. Dipinta in blu (“zaffera”) a rilievo e bruno. Prodotti tecnicamente decorati con una “zaffera” densa, vetrosa, di colore blu cupo, quasi nerastro, sono usciti abbondantemente nel corso del XV secolo da diverse officine dell’Italia centrale, toscane, umbre e alto-laziali, particolarmente da Viterbo. A quest’ultimo ambito si sembra possa riferirsi questa piccola coppa, in cui, oltre allo stilema ricorrente della foglia di quercia con le bacche, risalta il profilo virile nel quale è sintetizzata tutta la carica espressiva, della stilizzazione del “ritratto”, suggestionato dalla pittura tardo-gotica.