Important Italian majolica from the Renaissance to the Baroque

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Coppa Urbino, maestro della cerchia di Nicola da Urbino, 1535 ca.

€ 13.000,00 / 16.000,00
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Coppa Urbino, maestro della cerchia di Nicola da Urbino, 1535 ca.

Maiolica Diametro cm 28 Una connessione e minime scheggiature al bordo Provenienza: già nelle collezioni T. Berney e J. Scott-Taggart
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Coppa a cavetto liscio, bordo rialzato e piede svasato. Sul recto, a piena superficie, è illustrato l’episodio in cui dinnanzi a Tiberio in trono, viene condotto prigioniero su un cavallo il re di Cappadocia Archelao, accusato di ribellione, e l’imperatore romano dichiara sottomessa l’Asia (a), come specifica anche la legenda tracciata, in corsivo e in blu, sul verso “Chomo tiberio fe tribu/taia tuta lasia”, sottoscritta da un segno simile ad una S” (b). Innanzitutto quest’opera vanta un percorso collezionistico di grande livello. Essa infatti era stata nella collezione del Rev. Thomas A. Berney, formata nella metà dell’ ‘800, nella cui vendita nel giugno del 1946 passarono anche maioliche di importanti proprietà quali quelle di Lady Godfrey Fawcett, di Sir William J. Stirling e di R.L.Fleming. Tra le 80 opere della Berney molti i capolavori, tra i quali emerge anche questo bel saggio istoria- to di un maestro istoriatore della cerchia di Nicola da Urbino1. L’opera, passata in seguito nella collezione di John Scott- Taggart, gode di una notevole letteratura, che in passato ha denominato il suo anonimo autore “Pittore del Marsia di Milano”2, e di recente invece lo indica come un ipotetico “Pittore S”, autore di una serie di opere che portano, oltre alla legenda, un segno somigliante a tale iniziale3. L’iconografia della scena è ricavata da una silografia, contenuta nel libro LVII dell’opera di Cassio Dione Historico Delle Guerre et Fatti de Romani, stampata a Venezia nel 1533 (c), testo “volgarizzato” particolarmente sfruttato da questo maestro, che lo impiega anche per altri “istoriati”, compresa una versione pressoché identica, anche nella legenda, oggi nell’Ashmolean Museum di Oxford: interessante è notare che le due versioni sono accostabili per il fatto che la scena è dedotta in controparte rispetto alla silografia, dunque è ipotizzabile l’uso dello stesso spolvero. Inoltre in entrambe si osserva eliminazione della figura in piedi di spalle a sinistra, ma anche la tavolozza limpida, che ha la stessa consonanza delle pose dei protagonisti, dai tratti anatomici dei personaggi molto affini, dal gusto per l’architettura, di tipo rinascimentale classicheggiante, quasi assente nel modello grafico, che tuttavia partisce equilibratamente in due zone lo spazio scenico: da una parte Tiberio in trono attorniato dai suoi, e dall’altra un soldato a piedi che tiene fermo il cavallo su cui è posto re Archelao. Differenzia invece questa versione da quella a Oxford, la presenza di nubi dalla caratteristica forma arrotondata “a chiocciola”, la gualdrappa del cavallo che non copre interamente la groppa del cavallo, alcuni dettagli del basamento del trono che echeggiano quelli classici scolpiti a basso rilievo ed infine il braccio destro del soldato che tiene a freno il cavallo, dettaglio anatomico più riuscito rispetto all’altra versione. Tant’è che Timothy Wilson ritiene che la versione in esame, non solo sia diversa da quella a Oxford, ma sia più vicina allo stile di Nicola da Urbino4. 1 MALLET 1988, pp. 69-73. 2WILSON 1989, pp. 34-35, scheda 13; WILSON 2000, scheda 203, pp. 194- 195. 3FIOCCO- GHERARDI 1996, pp. 146- 147,Tavv. IV a, b. 4WILSON 2000, p. 195. Bibliografia L’opera è pubblicata in: FORTNUM 1896, Pl. XIV b; SOTHEBY’S 1946, lot. N. 21; RACKHAM 1932, p. 213, Plate II C; SOTHEBY’S 1961, lot. N. 29; 1965, lot. N. 8; CHRISTIE’S 19801, lot. N. 21; MORLEY-FLETCHER- McI- LORY 1984, p. 80,Tav. 6; FIOCCO- GHERARDI 1996, pp. 146- 147,Tavv. IV a,b; RAVANELLI GUIDOTTI 2016, pp. 9-10, figg. 4 a- c.
Live auction 267

Important Italian majolica from the Renaissance to the Baroque

tue 25 October 2016
Milan
SINGLE SESSION 25/10/2016 Hours 15:00
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