Important Italian majolica from the Renaissance to the Baroque

50

Grande bacile Urbino, bottega dei Fontana, 1570 ca.

€ 30.000,00 / 35.000,00
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Grande bacile Urbino, bottega dei Fontana, 1570 ca.

Maiolica Diametro 44 Buono stato di conservazione Provenienza: collezione privata tedesca
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Si tratta di un grande bacile con robusta tesa orizzontale e ampio cavetto liscio poggiante su largo e basso piede ad anello. Sul recto, a piena superficie, è raffigurata una scena ambientata all’interno di un’arena circondata da uno steccato, composto da grossi pali, dietro cui si accalcano uomini e donne; in primo piano, su un piano lastricato, al centro dell’arena sono raffigurati degli uomini ignudi, alcuni con elmo e scudo, che si affrontano impugnando spade e coltelli. Sullo sfondo si intravedono edifici, tra i quali un tempio rotondo, una torre, delle colonne ecc., probabilmente a evocare Roma. Sul verso, al centro del piede, su due registri è tracciata la legenda “SPETACVL.DVRO. DI./ COLTELATORI”, in blu e a caratteri capitali (b). Iconograficamente la scena ha il suo archetipo rinascimentale, specie per le tre figure centrali, nella nota incisione del Pollaiolo raffigurante la “Battaglia di dieci uomini nudi”, della quale esistono molti esemplari e copie, a dimostrazione dell’influenza che la composizione, forse ispirata a bassorilievi antichi, esercitò su molte opere successive di altri artisti.Tuttavia questa versione maiolicata risulta essere fedele trasposizione del soggetto di uno degli stucchi per un soffitto di palazzo Corboli a Urbino (c), attribuito a Federico Brandani, intorno al 1560-62 ca., trascritto contemporaneamente sulla maiolica servendosi di un disegno, di forma rotonda, come quelli ideati da Battista Franco e Taddeo Zuccari per i maiolicari d’Urbino, da trasferire sui vasellami dei servizi istoriati granducali, in particolare per il cosiddetto “Spanish service”: disegni che hanno in molti casi corrispettive redazioni maiolicate. Il tema del nostro piatto è tratto da un disegno di Taddeo Zuccari (d), dal quale furono ricavate altre reda- zioni, ascritte sia alla bottega dei Fontana (Mode- na, Galleria Estense:“VRBINO” 1559?, Stockholm, Nationalmuseum: 1560- 65 ca., e collezione pri- vata1) sia a quella dei Patanazzi (Birmingham, City Museum and Art Gallery: 1580 ca. )2: opere che c risaltano per una scelta tematica nell’ambito dei soggetti classici sviluppati nella maiolica italiana, che evoca un aspetto della cultura romana legato allo “spetacul duro” dei gladiatori nel circo, particolarmente dei cosiddetti “coltellatori”, come in questo specifico caso esplicita la legenda tracciata sul verso dell’opera. Non meno interessante è l’impianto della scena, animata dallo schieramento di innumerevoli personaggi, mentre comprimari risultano i gruppi serrati sullo sfondo. Ma è soprattutto sul primo piano che si concentra l’azione tumultuosa degli uomini che si sfidano, anatomicamente aderenti al manierismo classicista, che in Urbino dalla metà degli anni ’30 del ‘500 aveva avuto protagonisti come il “Pittore del bacile di Apollo”, del quale sembra una reminiscenza anche il piano di base a riquadrature prospettiche, disposte secondo linee con punto di fuga centrale. Stilisticamente l’opera manifesta i caratteri quasi “patanazziani” delle opere della fase matura della bottega dei Fontana d’Urbino, alla quale vanno ascritti anche la tipologia del bacile e le caratteristiche epigrafiche della legenda, che similmente ritroviamo, ad esempio, in altri bacili del Museo di Braunschweig3 e del Museo del castello di Varsavia4, con cui quest’opera condivide anche i dettagli delle architetture romane sullo sfondo e i tratti fisionomici delle figure. 1WILSON 1996, n. 150, pp 371-373. 2CLIFFORD- MALLET 1976, nn. 9, 9 a, 9b. Clifford e Mal- let suggeriscono che nelle tre versioni citate potrebbe trattarsi del tentativo dei Troiani di bruciare le navi gre- che e che la figuretta femminile che sovrasta il fondo, po- trebbe essere Elena. Per il piatto della Galleria estense, v. anche LIVERANI F. 1979, schede 28, pp. 92- 94. 3LESSMANN 1979, nn. 243- 248. 4SVIETLICKA 2010, n. 51: attr. Urbino, bottega dei Fon- tana, 1560- 65 ca. Bibliografia SOTHEBY’S London, 10th October 1978, lotto 131; SOTHEBY’S London, 9 July 2014, lotto 26. WILSON 1996, p 371 Fig. d.
Live auction 267

Important Italian majolica from the Renaissance to the Baroque

tue 25 October 2016
Milan
SINGLE SESSION 25/10/2016 Hours 15:00
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