Important Italian majolica from the Renaissance to the Baroque

35

Tazza Faenza, ultimo quarto del sec. XVI

€ 3.000,00 / 4.000,00
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Tazza Faenza, ultimo quarto del sec. XVI

Maiolica Diametro cm 14,4; altezza cm 8,1 minime incrinature e scrostature dello smalto al bordo Provenienza: collezione privata
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L’opera presenta parete svasata, carenata, bordo modanato e parte inferiore con una cordonatura liscia che segna il punto in cui il corpo stringe verso il piede piuttosto incavato; ai lati della zona mediana sono saldate le prese, a forma di voluta larga e strettamente arricciata. All’interno del recto, a piena superficie, campeggia la figura di una donna, ignuda e seduta di spalle e che con la destra alzata indica un punto lontano all’orizzonte, marcato da alti picchi montuosi. Della figura si intravede il seno destro, mentre colpisce l’acconciatura che è strettamente raccolta e ornata di due sottili nastri lunghi e svolazzanti. All’esterno è dipinta una decorazione “a raffaellesche”, scandita da due mascheroni e da tralci con foglie, e motivi vegetali con girali fogliate. Dipinta in arancio, azzurro, bruno e giallo. Coppe come questa compaiono ad esempio nelle forniture della bottega di Leonardo Bettisi, sia quelle medicee del 1568, come “scodelli con li orecchi”, sia quelle gonzaghesche del 1590, dove si parla di “scudelle per bever brodi”, già così registrate anche nell’inventario della bottega del Calamelli del 15561. Erano per lo più dotate di prese laterali polilobate e orizzonali, e per questo dette anche “scudelle ad orelle” (orecchie), oppure come questa con prese a voluta arricciata. Inoltre venivano prevalentemente decorate con un putto o amorino al centro, oppure nei casi più singolari, secondo le fonti potevano essere decorate “a figure”, come la coppa in esame. Essa ha come protagonista una donna ignuda dalle forme robuste, perfettamente compendiate nel ductus dei contorni sottili e nelle pennellate di colori diluiti, girata in una inconsueta posa di spalle, alla quale il pittore ha impresso spontaneità e una sottile nota personale nel movimento leggero dei due nastri legati alla nuca. Anche nella “raffaellesca” dipinta all’esterno, l’elemento figurato è proposto nei mascheroni dalla faccia paffuta, i cui tratti fisionomici dal ‘600 saranno ripresi anche dei personaggi delle targhe devozionali. Una tazza, del tutto simile per veste decorativa “a raffaellesche” e per foggia, ma completa del coperchio, è nel Museo di Norimberga 2. 1RAVANELLI GUIDOTTI 1996, pp. 387- 389. 2GLASER 2000, scheda n. 51, pp. 53-54; l’opera è attribu- ita al “Pittore del servizio V (o U) numerato.
Live auction 267

Important Italian majolica from the Renaissance to the Baroque

tue 25 October 2016
Milan
SINGLE SESSION 25/10/2016 Hours 15:00
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