Sulla formazione del Salmeggia, avvenuta intorno al nono decennio del Cinquecento, non ci è pervenuta alcuna traccia. Avvolto nell'ombra rimane anche il suo probabile viaggio di studio a Roma, ricordato dalle fonti ottocentesche, e il legame che dovette legarlo alla bottega di Simone Peterzano. Attiratosi la nomea di Raffaello bergamasco, fu pittore eminentemente religioso, sospeso tra le istanze naturaliste della Lombardia di fine secolo e l'esigenza di ricondurre a canoni di chiara leggibilità e comprensione le intricate iconografie tardo-manieriste, come volevano i dettami della Controriforma.