Il dipinto è corredato da una scheda critica della Dott.ssa Raffaella Colace, di cui si riporta qui un estratto: Quest'ultimo in particolare (Jan Joseph Horemans II) è il primo di una dinastia di tre artisti fiamminghi che ha rappresentato con grande successo la pittura di genere ad Anversa nel XVIII secolo. I personaggi dei suoi quadri, attori di gradevoli scene di costume, si muovono a volte all'aperto, ma più spesso in interni. Che si tratti della bottega del calzolaio, del banco del macellaio, di una taverna o di una casa borghese o contadina, quella narrata da Hormemans è la vita quotidiana della prima metà del XVIII secolo, rappresentata secondo una concezione di matrice caravaggesca, tradotta in chiave più controllata e composta (...) Nella scia della sua arte si muove il figlio, Jan Joseph Horemans II, il quale si attiene strettamente alle ideazioni e allo stile del padre, come dimostra anche questo bel dipinto, riconducibile alla fase della sua prima maturità, quando particolarmente incisivo è l'influsso paterno.