Secondo quanto riferito dal Brandi, il dipinto proviene da una collezione conservata presso la tenuta siciliana del Biviere di Lentini. Tale tenuta apparteneva a Scipione e Maria Carla Borghese, presso i quali egli stesso lo vide. L’incontro con la padrona di casa, è descritto nel libero Sicilia Mia, un diario di viaggio attraverso l’isola , in occasione del quale il Brandi visitò la tenuta e vide il dipinto assieme con un San Giovanni Battista forse del Caravaggio e un Incredulità di San Tommaso di un pittore caravaggista siciliano. Il dipinto si può porre a confronto con quello dello stesso soggetto, di dimensioni maggiori, conservato presso il palazzo Schonborns-Buchheim di Vienna, specialmente per quanto riguarda la figura di Ercole e i puttini, di simile tipologia, sebbene la presente composizione mostri una totale autonomia iconografica e compositiva da escludere qualsiasi possibilità di derivazione. Pubblicato in: Cesare Brandi, Sicilia Mia, Palermo Sellerio 1989 p. 32 Pietro da Cortona, 1597-1669, catalogo della mostra a cura di Anna Lo Bianco, Milano, Electa 1997 , p. 344 L'opera è corredata di attestato di Libera Circolazione