L'opera, di chiaro sapore veneziano, sembrerebbe rimandare di primo acchito al linguaggio di Johann Carl Loth. Tuttavia, il prof. Giuseppe Fusari, interpellato per l'occasione (che qui si ringrazia), ha smentito tale proposta attributiva, indirizzando le ricerche verso il veronese Simone Brentana, delicato e appartato interprete di primo Settecento. Brentana, nato a Venezia, fu iscritto all'Accademia e, dopo aver frequentato la bottega di P. Negri, si trasferì a Verona, sua città adottiva che lo accolse con tutti gli onori. Inizialmente votato al tenebrismo del Piazzetta, si impegnò a schiarire progressivamente la tavolozza sull'esempio del rococò imperante.