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A wax Pope Benedict XIII, Sicily, 1700s

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Description

A wax Pope Benedict XIII, Sicily, 1700s

Altorilievo in cera policroma entro cornice cera cm 20x15,5.
Scheda critica a cura di Teodoro Fittipaldi:

Iscrizione con caratteri capitali dipiziti di colore rosso sul dente dorato interno della cornice.
Benedetto XIII, al secolo Pier Francesco Orsini, figlio di Ferdinando X Origini duca di Puglia e di Giovanna Frangipane, nacque a Gravina nel I6490. Tutta la sua vita,ogni suo atto furono improntati ad un grande sentimento della umiltà e della modestia: da quando rinunziò in favore del fratello ai diritti della primogenitura, a quando oppose replicato rifiuto alla elezione al pontificato, accettato poi per disciplina e obbedienza all’ordine del generale dei domenicani. Severo e rigido con se stesso, volle essere monaco anche da papa e visse povero e penitente nel fasto del Vaticano. Proveniva dall’Ordine dei domenicani; fu teologo, filosofo, giurista e letterato, ma rinunziò sempre le offerte di cattedre per quelle discipline. Fu nominato cardinale nel I672; fu eletto papa nel 1724; tentò di essere riformatore austero della frivolezza della vita del clero. Pubblicò un breve per temperare i rigori della Bolla Unigenitus; tuttavia si mantenne fermo sulla questione giansenistica e nel Concilio Lateranense del 1725 impose l’accettazione della Bolla stessa come regola di fede.
Generalmente conciliante nei rapporti con gli Stati,non potè invece sanare la questione con Giovanni V del Portogallo che pretendeva nominare cardinali di corona. Morto a Roma nel 1730, fu sepolto nella Basilica di S.Pietro, ma i domenicani vollero che il monumento fosse eretto nella chiesa del loro Ordine e nel 1738 le spoglie furono trasportate nella Chiesa di S. Maria sopra Minerva di Roma, propriamente nella Cappella di S.Domenico. Il magnifico monumento barocco fu eseguito dallo scultore romano Pietro Bracci con altri maestri, su disegno dell’architetto Carlo Marchionni. Il nostro ritratto, raffigurato a mezzo busto comprese le braccia, impercettibilmente di scorcio verso la sua destra, in atto di benedire, è modellato a bassorilievo in cera policroma (forse colorata ad impasto o dipinta: marea un esame ravvicinato dell’opera) con vari elementi dorati, su un supporto (legno o ardesia: manca un esame ravvicinato dell’opera).
In due esili cornici modanate (cera) dorate: la prima rettangobare, con angoli sfinestrati ricavati dalla seconda inscritta ovale, si affaccia
la figura del Pontefice benedicente (è da notare l’Anello piscatorio) fuori dalla quinta di un grande tendaggio rosso abilmente drappeggiato
e annodato. ll volto, finementente caratterizzato, è severo e compunto; espressione di quel rigore morale e di quella umiltà e modestia ricosciute dagli storici. Indossa una cotta bianca plissettata in modo stupefacente, con mozzetta, chiusa sul petto con fermagli dorati, e camauro rossi, orlati con pelliccia di ermellino. Spicca la fastosa stola con ricami a rilievo totalmente dorata; pendono in alto le Chiavi di S. Pietro, simbolo dell’autorità pontificia, e frangia e cordoni dorati. Non poco risalto assumono i simboli minutamente modellati ed abilmente inseriti nei suddetti angoli sfinestrati; intimamente connessi alla vita di Benedetto XIII: dalla mitria e la croce patriarcale (o di Lorena) in basso, alla tiara pontificia in alto, a sinistra; dalla mitria ed il baculo vescovile in basso al galero cardinalizio in alto, a destra. Nel tripudio cromatico spuntano timidamente due esigue pause: il verde oliva del colletto del camice; il rosa antico della fodera della stola, in basso, piegata e risvoltata.
Il piccolo bassorilievo è racchiuso in una cornice rettangolare di legno: (pioppo o abete o mogano: manca un esame ravvicinato dell’opera) con modanature, intagliato e dipinto con colore nero (finto ebano), con dente interno dorato con oro fino su bolo armeno; originale. Sul dente infe- riore interno è una iscrizione con caratteri capitali dipinti con colore rosso.
La doppia incorniciatura, la tessitura linearistica, la sapiente distribuzione degli elementi della composizione, la icastica evidenza dei simboli inqua- drati come in un foglio bulinato a stampa manifiestano una chiara derivazione da una fonte d’immagine incisoria settecentesca della quale, finora, non è stato possibile rintracciare il prototipo. L’analitica precisione della modellatura nel ricavare i più sottili particolari, la profusione della porpora e degli ori e la preziosità della esecuzione generale nel consegnarci una sorta di “icona” divina non sfuggono, tuttavia, al rischio di avere concorso a realizzare piuttosto una immaginetta dell’illustre Pontefice con spiccate intenzioni devozionali e dal carattere fortemente popolaresco.
L’opera è da attribuire, verisimilmente, ad un ignoto ceroplasta siciliano probabilmente trapanese - del secolo XVIII. A motivo della rara iconografia e della traduzione nella non meno rara specializzazione (ceroplastica) riveste un notevole interesse storico-documentario.
Un ineliminabile confronto, al fine di valutare il profondo divario di intendimenti e di stili, va stabilito con due notevoli ritratti dello stesso
Papa Benedetto XIII, di ceroplastica, attribuiti, rispettivamente a Johann Georg Sindler ed a Giovan Giorgio Sirocca (?)

cfr. E.J. Pyke, A biographical dictionary of wax modellers, Oxford University Press 1973, pp XXX 137,180; figg. 265, 266 Napoli, 13/02/2011
Live auction 596

Sculpture and Works of Art

fri 11 December 2020
SINGLE SESSION 11/12/2020 Hours 15:00
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