Dopo la prima trasvolata atlantica verso il Sud America, a Rio de Janeiro del 1931, Italo Balbo nel 1933 ne organizzò una seconda, questa volta verso il Nord America con tappe a Chicago e quindi
New York. Il futurista veronese Ambrosi, realizzò due dipinti: il sorvolo di Chicago e il sorvolo di New York. Del secondo, che fu donato a Gianni Caproni, pioniere dell’aeronautica italiana e soprattutto suo sponsor di lungo termine, Ambrosi realizzò vari studi a matita ed a colori. Questo, in particolare, è una prova molto gestuale dove la squadriglia degli aerei rispetto al dipinto finale, nel quale gli aerei sono quattro, è qui ridotta a tre ed è rivolta al contrario, cioè va da destra a sinistra. Inoltre la visione non è così panoramica ma è più ravvicinata sulla città. Si tratta perciò di un importante documento per capire la genesi del dipinto finale
Dal testo di Maurizio Scudiero nella relativa archiviazione