Cartellino Numismatica Antoci di Torino (acquisto del 1972).
Secondo il MIR questa é la data più rara dei carlini emessi da Carlo Emanuele III.
Il carlino da cinque doppie, coniato anche con le date 1755, 1756, 1757 e 1768, sempre dalla zecca di Torino, fu il maggior nominale della nuova monetazione introdotta con la riforma del 1755, voluta da Carlo Emanuele III per semplificare e rendere più omogeneo il sistema monetario vigente.
Come incisore dei conii per le nuove monete fu confermato quel Lorenzo Lavy già impiegato alla zecca di Torino dal 1750 e appartenente alla famosa famiglia che diede due generazioni di incisori di monete e medaglie: eredi di Lorenzo nella carica di incisore alla Zecca reale di Torino furono infatti i suoi figli, Carlo Michele dal 1789 al 1813 e Amedeo prima a fianco del fratello (dal 1794) poi solo fino al 1826.
Al rovescio, vi è uno scudo rotondo coronato e con una nuova inquartatura, recante cioè le armi di Sardegna, Gerusalemme, Cipro Lusignano e Monferrato e caricato al centro da uno scudetto con gli stemmi antico (l’aquila) e moderno (la croce) di Savoia. Intorno vi è il Collare dell’Ordine della SS. Annunziata, la massima onorificenza dei Savoia, con nodi alternati a rose e il medaglione con l’Annunciazione pendente al centro. L’Ordine della SS. Annunziata, così chiamato da Carlo III di Savoia nel 1518, trae origine dall’Ordine del Collare fondato da Amedeo VI nel 1362.