“(…) Sullo sfondo sbozzato di una montagna con qualche albero sul crinale oltre cui si vede uno spicchio di cielo azzurro, la figura si staglia imponente. Le campiture estese e sintetiche del fondo e del manto lasciano così convergere l'attenzione sul volto in luce, rubicondo e gioviale, incorniciato dai lunghi capelli neri e acceso dai vivi occhi scuri che guardano penetranti alla volta dello spettatore.
L'artista mostra padronanza tecnica nella condotta pittorica ampia e libera che ben si coniuga all'enfasi disinvolta e naturale del modello entro la più consueta poetica del Barocco.
Importante quindi per la conoscenza di Mathieu, questo dipinto è al contempo un ottimo esempio dell'arte francese durante il regno di Luigi XIV, epoca in cui la ritrattistica conosce grandissime fioritura e diffusione in ogni classe sociale e in cui tantissimi sono i nomi degli artisti dediti a questo genere, dei quali talvolta si è persa ogni traccia (sull'argomento si veda il catalogo sopracitato Visages du grand siecle..., 1997). Tra i pittori contemporanei di Mathieu, autori di ritratti affini a questo per concezione e spirito, si ricordano ad esempio Claude Lefebvre (1637-1675), Nicolas Pierre Loir (1624-1679), Jacques d'Agar (1640-1716), di cui si conservano opere nel Musée National du Chateau a Versailles (alle figg. 4-5 ritratti di Lefebvre e d'Agar).”
Scheda a cura della Dott.ssa R. Colace