Pubblicazioni: L. Canonero, Barocchetto genovese, 1962, tav. XCI. Il mobile appartiene a un ridottissimo gruppo, eseguito da un artigiano ancora non identificato, evidentemente costruiti per committenti strettamente legati alla moda di Parigi. La qualità del lavoro è testimoniata dai bronzi dorati fusi espressamente per questo mobile di cui riprendono i motivi intarsiati. Un comodino di questo modello è conservato nelle collezioni di palazzo Durazzo Pallavicini, cfr. E Baccheschi in “Il Palazzo Durazzo Pallavicini”, 1995, n. 202, pagg. 353-354