L'intera composizione deriva da Castiglione: le coppie di animali, eseguite con convincente realismo, ed il gruppo di pentole e ceste poste in primo piano, le figurine schizzate nel mezzo, nonchè le colline visibili in lontananza sullo sfondo di un cielo azzurro appena annuvolato. La meticolosità con la quale è realizzata la natura morta arriva a superare i conseguimenti dello stesso Castiglione, mentre il volto del giovane ricorda i personaggi dell'Ascensione. E' possibile che si tratti di un'opera giovanile di Bartolomeo, eseguita in una fase di forte dipendenza stilistica da Castiglione. Questa tela potrebbe essere identificata, insieme all'Orfeo con uno dei due dipinti eseguiti per Durazzo e descritti da Ratti (1769, p.142) come due copie di quadri con animali del Grechetto, che son preziose, quanto i medesimi originali. Se cos' fosse, le due opere ricorderebbero le composizioni di Castiglione andate perdute. estratto da Mary Newcome Pubblicato su: Bartolomeo e Domenico Guidobono di Mary Newcome, pag. 109, fig. 33, ed. Artema, Torino. 2002