Opera riferibile alla fase giovanile di Giovanni Battista Gigola (1800 circa), in cui l’artista attua una sorta di semplificazione dell'immagine, quasi arcaizzante nella sua immobilità; tipica è l'aria attonita, un po' assente e stralunata, dell'effigiato. Il ritratto è inserito in un medaglione, da portare sul petto. Una seconda lastra d'avorio contrapposta alla prima mostra due colombe con la scritta: Mira del nostro /amor /questa è l'imago, a conferma della destinazione amorosa della doppia miniatura. L’opera è pubblicata in C. Parisio, GB. Gigola. Committenti e opere, Brescia, 2002, p. 59 (tavv. colore), pp. 94-95, n. 43a e b.