Serena Padovani attribuisce la tavola ai due pittori senesi; sono infatti ampiamente documentate diverse opere con la firma congiunta; si citano, in particolare, quelle conservate nella Cappella del Manto - Spedale di S. Maria della Scala, o nel ciclo delle Storie della Vergine a Santa Maria Campagnatico. Di entrambi i pittori non si conoscono i dati anagrafici; Cristoforo appare artista di maggior rilievo: le sue prime opere sono databili attorno al 1360. La data del 1370, relativa alla Cappella del Manto, appare tuttavia certa per l'attività , all'epoca in essere, della loro bottega, tra le più importanti e prolifiche di Siena. Meo di Pero entra solo nel 1389 nel ruolo officiale dei pittori senesi. La fondazione Zeri cataloga ben 25 opere attribuite congiuntamente ai due pittori. I soggetti sono prevalentemente devozionali. La distinzione tra gli apporti dei due pittori appare ancora oggi problematica. Lo stile evidenzia i modi di Ambrogio Lorenzetti e Bartolomeo Bulgarini; riprende le forme e le iconografie dei maestri mediante un linguaggio pittorico di gusto espressionistico. La Madonna raffigurata, elegante nella sua caratterizzante accentuazione espressiva, manifesta la totale aderenza ai moduli pittorici lorenzettiani. L'eccellente stato di conservazione consente di indicare la tecnica elo stile dei due maestri.