Expertise di Mina Gregori. Questo incantevole e denso paesaggio racchiude tutte le qualità di Filippo Napoletano, che fu il primo italiano a seguire le nuove indicazioni naturalistiche di Goffredo Wals, conosciuto a Napoli, di Adam Elsheimer e del Saraceni. Il segnale più significativo del suo nuovo naturalismo in quest'opera è nel cielo con le nuvole che salgono dall'orizzonte. Anche nella natura descritta con molta attenzione si colgono le grandi novità che furono elaborate nel primo seicento: nel corso d'acqua nel quale si rispecchiano i muri, nella presenza delle figurette sulle rive in vari atteggiamenti, negli alberi che sono visti nelle loro masse ombrose. Filippo Napoletano ha svolto per alcuni anni la sua attività di paesista, e non solo, alla corte di Toscana, protetto dal granduca Cosimo II, appassionato collezionista delle novità della pittura di paesaggio. Con la morte del suo protettore Filippo Napoletano si spostò a Roma, dove creò un mueso di ispirazione naturalistica e fu frequentato e apprezzato dai primi Lincei. Mina Gregori, 6 giugno 2007