Secondo la leggenda agiografica, S.Antonio, nell’ultimo tempo della sua vita, ebbe la visione del Bimbo Gesù che gli apparve nella cella del suo convento. I caratteri stilistici dell’opera sono tipici delle opere dipinte da Gioacchino Assereto intorno alla metà degli anni ’30, comunque precedenti il suo soggiorno romano avvenuto nel 1639. Alcuni pentimenti di stesura, che affiorano nella mano sinistra del Santo e sulla spalla del Bambino, contribuiscono a confermare l’autografia dell’opera. Si ringrazia Camillo Manzitti per l'attribuzione di quest'opera.