Corpo ovoidale , biconico, base piana, collo allungato, manico a nastro e versatore a cono rovescio e schiacciato. Nel ventre applicazioni di corpi in rilievo. Privo di decoro, invetriato sul “biscotto”, il modello è stato trovato durante scavi sia nella città di Viterbo e Orvieto. Negli antichi statuti di Viterbo viene definito “panata“ e nei secoli successivi avrà ampia risonanza nelle produzioni locali. Raro modello ed in particolare per lo stato di conservazione. Nel volume di CONTI G. “L’arte della maiolica in Italia“, 1980, alla tav. 1 è pubblicata una brocca simile e viene attribuita ad officina romana intorno all’anno 1000. Un capo simile è conservato al Museo di Palazzo Venezia a Roma. Bibliografia di riferimento PAPAGNI G. “La maiolica del Rinascimento in Casteldurante, Urbino e Pesaro“, pag. 15.