La struttura, le forme, gli interni di questo mobile sono tipici degli esemplari usciti dalla bottega di Gaetano Bertora (?-1768), una delle più attive a Genova a partire dalla metà del settecento, la cui produzione è stata ormai ben individuata. Quello che rende raro e interessante questo esemplare inedito è il decoro a intarsio, del tutto insolito, che ci permette di datare il mobile in quel periodo a cavallo tra il settimo e ottavo decennio del secolo in cui l’ebanisteria genovese, ancora con forme tradizionali, incomincia ad adeguarsi al gusto neoclassico sostituendo il motivo del quadrifoglio evidentemente non più alla moda. In questo caso, il passaggio sembra essere proprio in un periodo iniziale per la parte di ebanisteria, riscontrabile solo nei nuovi motivi a festone e a vaso intarsiati al centro di cartelle sagomate ancora di gusto tradizionale, mentre più avanzato è il disegno della cimasa in legno intagliato e dorato, lavoro di intagliatori che più rapidamente hanno accettato i nuovi modelli. Ormai completamente Luigi XVI è il gusto delle montature in bronzo cesellato e dorato, tipiche di una produzione genovese di questi anni che aveva evidentemente subito recepito i coevi modelli parigini. Queste considerazioni ci permettono di ipotizzare che il mobile possa essere una delle ultime opere del Bertora, che sappiamo essere deceduto nel 1768, o della sua bottega in un periodo immediatamente successivo alla sua scomparsa. Lodovico Caumont Caimi