"Al centro di una mandorla di nubi, che si apre per la discesa di una luminosissima raggiera divina, la Vergine, che rivolge lo sguardo al cielo e giunge le mani in preghiera, calca la mezzaluna e nel contempo schiaccia il serpente del Peccato.
Si tratta della più tipica immagine dell'Immacolata, che ebbe una straordinaria diffusione a Genova, dalla fine del Cinquecento a tutta l'età barocca, attraverso dipinti e sculture.
La centralità del tema immacolista nei programmi decorativi degli edifici cittadini, grazie alle esigenze della committenza, divenne sperimentazione dalla metà del Seicento intorno a una nuova possibilità di collocazione della figura nello spazio: in particolare lo scultore Pierre Puget importò, nel corso degli anni sessanta, gli esiti del barocco berniniano, declinandoli sulla vocazione pittorica riscontrata a Genova - grazie all'operato del Grechetto e di Valerio Castello - attraverso una particolare attenzione riservata alla figura mariana libera nello spazio. Proprio l'Immacolata scolpita in marmo, tra il 1666 e il 1670, per la chiesa dell'Albergo dei Poveri su richiesta di Emanuele Brignole, con la sua presenza aggraziata e dinamica nello spazio chiarissimo al di sotto della cupola, fornì ai pittori più ricettivi del momento un nuovo modello. (...)"
Experise Prof. Daniele Sanguineti