Copia del dipinto eseguito da Gerolamo da Carpi negli anni Quaranta del Cinquecento per la sala della Pazienza del Castello di Ferrara su commissione del duca Ercole II. L'iconografia, alquanto originale, risente del clima erudito e raffinato del Rinascimento ferrarese, traendo ispirazione dai trattati di iconologia diffusi da Andrea Alciati e Achille Bocchi.