Il soggetto originale, databile intorno al quinto decennio del Seicento, è tratta da un disegno di Simone Cantarini, oggi di collezione privata a Parigi, magistralmente eseguito tra suggestioni reniane e baroccesche. L'iconografia di natura arcadica mostra Mercurio intento ad addormentare Argo con il suono del suo strumento a fiato, così da potergli rapire Io, l’amante di Giove che Giunone aveva trasformato in giovenca. Bibliografia: Bartsch, n. 31; Bellini, n. 37; Bertelà, n. 126