A partire dagli anni Settanta del XVIII secolo, le commesse di piccoli e preziosi mobili affidate al già celebre Giuseppe Maggiolini furono ricche e numerose, provenienti sia dalla corte arciducale che dall’alta borghesia.
Il mobile qui presentato ebbe la sua origine per commissione da un privato, come suggerisce la sua stessa tipologia, le dimensioni e la funzionalità; una piccola e raffinata opera con vari cassettini e piano scorrevole, confacenti alla sua destinazione d’uso.
I motivi decorativi che lo impreziosiscono fanno parte dei modelli ornamentali ricorrenti nell’opera di Maggiolini, da lui stesso rappresentati in numerosissimi disegni, oggi raccolti nel Fondo Maggiolini del Castello Sforzesco a Milano.
Da sottolineare il piano centrato da un ricco trionfo con ghirlanda e fiaccole, decorato da intarsi leggeri e minuziosi, eseguito con piccole variazioni di tessere di essenze lignee con delicate ombreggiature, incorniciato dai mascheroni e dal medaglione di campanule che si rincorrono; sono tutti elementi riconducibili alla produzione di Maggiolini.
La ghirlanda floreale contenente fiori di vario tipo riprodotti in diverse tonalità conferma la propensione, propria dell’ebanista, a riprodurre veridicamente le specie botaniche. Lungo il bordo del piano corre un fregio di fiori che si susseguono e subito sotto una sottile fascia a dentelli. Il fronte, i cassetti e i fianchi si arricchiscono di intarsi a volute fitomorfe elaborate in un’alternanza di fiori e foglie d’acanto. Anche gli antemioni sui montanti sono resi da un intarsio fitto e raffinato.
L’eleganza del tavolo è completata nelle gambe, che presentano un piccolo dado cui è raccordata una foglia ondulata e sono intarsiate a campanule continue. Elementi, questi, che trovano numerosi riscontri nei disegni di repertorio e in altre opere attribuite a Maggiolini e ne esaltano, insieme all’eccellente qualità dell’intarsio e alla luminosità dei legni, la preziosità.