Auguste Macke ha solo 19 anni quando inizia a viaggiare tra Germania, Francia e Italia per conoscere artisti e differenti stili pittorici, lasciandosene assorbire per plasmarli e modificarli in base alle sue convinzioni ed esigenze espressive, rendendoli caratterizzanti del suo modo unico di disegnare e di dipingere.
In Germania, nel 1910, conosce un artista con il quale instaurera' un legame strettissimo di amicizia e confronto: l'espressionista Franz Marc. Gli espressionisti, influenzati da Munch, Ensor e Van Gogh, attuano un cambiamento fondamentale nella storia dell'arte, ossia spostano l'attenzione dalla realta' esteriore all'emozione, superando e ribaltando, di fatto, la lezione stilistica dell'impressionismo, in cui la realta' esterna ed oggettiva, elaborata dall'artista attraverso pennellate che creano sapienti effetti luminosi, si imprime nel suo mondo interiore.
Per gli espressionisti e' la soggettivita' dell'artista, la sua anima potremmo dire, che deve emergere senza filtri per impossessarsi della realta' esterna attraverso una tecnica caratterizzata da colori forti, tratti incisivi e violenti, forme e linee marcate.
Macke decide di seguire Marc nel gruppo "Der Blaue Reiter (Il Cavaliere azzurro - 1911-1914)" composto anche, fra gli altri, da Paul Klee e Vasilij Kandinskij.
Der Blaue Reiter, che deve il suo nome all'amore per i cavalli di Marc e al titolo di un'opera di Kandinskij del 1903 (oltre che dal suo amore per il blu), si differenzia dall'altro gruppo espressionista tedesco nato nel 1905: "Die Brüche (il Ponte), composto da Erich Heckel, Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde e Max Pechstein, fra gli altri. Mentre Die Brüche, che si ripropone di fare da ponte (appunto) fra l'Ottocento e il Novecento imponendo un cambiamento, affronta temi sociali e politici che mettano a nudo la condizione della sofferenza umana, Der Blaue Reiter guarda piu' al lato giocoso della vita.
Per Macke e' di grande importanza il tema urbano; disegna e dipinge scenari di vita quotidiana che possano rappresentare la società del suo tempo; per lui fare arte e' una continua ricerca (conosce e studia il cubismo e il futurismo) e tutta la sua produzione e' un continuo evolversi.
Auguste Macke muore al fronte a soli 27 anni a Perthes-lès-Hurles in Francia, il 26 settembre 1914, proprio agli inizi della Prima Guerra Mondiale. Anche Franz Marc morirà al fronte meno di due anni dopo, il 4 marzo 1916.
Sia Macke che Marc sono considerati con merito fra gli artisti piu' importanti e influenti del XX Secolo.
Nelle opere presenti in catalogo, entrambe realizzate nel 1911, è possibile capire la grandezza assoluta dell'artista semplicemente osservando come forme, linee ed ombre siano la manifestazione visiva dell'inconscio emotivo dell'artista, intento a rappresentare due scene completamente diverse fra loro: il momento della mietitura e la caccia al cervo.
Daniele Palazzoli