The Yongzheng Moon Flask, an Imperial Masterpiece

La prima vendita di arte cinese a Milano della casa d'aste Cambi, il 26 maggio, ha ottenuto 4,5 milioni di euro con soli 393 lotti. La percentuale per lotti venduti è del 50%, mentre quella sul valore la supera decisamente attestandosi al 220%. Il merito è del top lot della vendita che questa volta era annunciato: una rarissima fiasca della luna in porcellana bianca e blu di forma ottagonale della dinastia Qing, stimata 200-300mila euro, battuta a 2,4 milioni di euro con i diritti. “Alla fine se l'è aggiudicata un mercante americano, chi lo sa che non la vedremo in qualche museo come il Metropolitan?” Dichiara tra il provocatorio e lo speranzoso Dario Mottola, esperto di Cambi per quest'incanto, che consapevole del valore dell'opera proveniente da una collezione toscana, le ha dedicato un catalogo a parte. La fiasca, il lotto 255, è stata battuta alle 12,30 alla fine della prima tornata della mattina. Se la sono contesa otto telefoni e una decina di mercanti e collezionisti in sala con rilanci da 100mila euro. “Abbiamo selezionato i partecipanti, e, oltre alle credenziali, abbiamo chiesto un deposito di 200mila euro solo per partecipare all'asta” sottolinea Mottola rivelando un aspetto meno piacevole delle vendite sul mercato cinese: talvolta gli oggetti acquistati in asta non vengono poi ritirati. “C'è già successo purtroppo nel 2013 con un paravento cinese, ma non siamo certo gli unici a cui è capitato.” Dichiara l'esperto forte dei risultati ottenuti. Tra i top lot c'è il lotto 122, una scultura “ruyi” di 41 cm in giada bianca e russet con decori a rilievo di pipistrelli, ideogramma e motivo vegetale, realizzata durante la dinastia Qing, epoca Qianlong (1736-1795). La stima era di 40-60mila euro ed è stata venduta a 310mila euro. E ancora il lotto 210, un grande vaso in porcellana a smalti policromi a fondo giallo con decoro di cicogne e anse a doppia zucca e pipistrelli sulla bocca, Cina, dinastia Qing del periodo Daoguang (1821-1850), alto 68 cm partiva da una stima di 40-60mila euro e ne ha realizzati 124mila. “Si tratta del catalogo più importante che ho realizzato fino a oggi, ho puntato sulla selezione dei lotti” commenta Mottola, confermando quanto anticipato nell'ultimo Tefaf Art Market Report a proposito delle cautele del mercato nei confronti degli oggetti cinesi antichi. Fanno paura ai compratori perché spesso sono sovrastimati rispetto alla bassa qualità oppure dati per veri quando invece sono delle riproduzioni tardive. 

La fiasca battuta da Cambi è un oggetto rarissimo: “avrebbe potuto realizzare anche di più, ma purtroppo il vaso non è sano, tutto l'orlo è distrutto, questo rende ancora più eccezionale il risultato” dichiara l'esperto. Alta 47,5 cm è stata realizzata in Cina nel periodo Yongzheng, uno dei più importanti per la produzione artistica, che ha coperto poco più di un decennio dal 1723 al 1735. Anche la forma ottagonale considerata unica e parte della ceramica più innovativa del periodo Qing ha contribuito alla rarità dell'oggetto. Il catalogo per avvalorare l'importanza dell'opera segnala che: “Un solo oggetto comparabile è comparso sul mercato a Christie's Hong Kong, il 2 dicembre 2010. Un altro simile esempio si trova nel National Palace Museum di Taipei, ed è illustrato nel Catalogo della Mostra speciale di K'ang-hsi, Yung-Cheng e Ch'ien-Lung porcellane della dinastia Ch'ing nel National Palace Museum, Taipei, 1986, pag. 67, no. 30”.