Il soggetto di questo dipinto trova il proprio riferimento nelle Metamorfosi di Ovidio (VI, 317 - 381). Latona, era una divinità mitologica prima moglie di Giove, dal cui matrimonio ebbe i due figli Apollo e Diana. Costretta a vagare con in figlioli per il Mare Egeo, nell’intento di sottrarsi alla persecuzione della gelosissima Giunone, giunta in Licia, chiese ai contadini che vi abitavano acqua per dissetarsi. Di fronte al loro rifiuto, li punì trasformandoli in rane. L’opera rientra nel filone mitologico che costituisce la tematica prediletta del Carpioni, caratterizzandone gran parte del fantasioso repertorio.