L’opera fu restituita da Egidio Martini al genovese Giovanni Francesco Castiglione (comunicazione scritta), pittore formatosi accanto al padre Giovanni Benedetto detto il Grechetto. Collaboratore e successore come pittore ufficiale alla corte di Mantova del celebre genitore, Giovanni Francesco ne assimilò lo stile al punto tale che alcuni suoi dipinti di animali vennero a volte scambiati per opere del padre. Lo stesso Martini notò come “…il dipinto qui in esame è d’una qualità degna, in molte parti, dello stesso Grechetto, se non eseguito addirittura in collaborazione con lui. Bellissimi per esempio sono alcuni particolari come quello degli uccelli sull’albero e quello della capretta in primo piano realizzata con un tocco fresco altamente pittorico. Tutta la raffigurazione è ben composta e misurata, la quale esprime nel suo insieme un senso di quiete e di grande serenità”. Provenienza: Mantova, collezione del Marchese Orazio Canossa (almeno dal 1673)