Il dipinto probabilmente replica su rame una composizione a tutt’oggi non ancora identificata, per l’altare di una chiesa napoletana. Per mano dello stesso Giuseppe Bonito, di cui troviamo qui segnate le iniziali e la data di esecuzione, come d’uso nel Sei e nel Settecento. Il soggetto qui illustrato riprende lo stesso schema compositivo che l’autore, nel solco dei modelli solimeneschi di primo Settecento, aveva adottato agli inizi della sua attività dopo il 1730. Nicola Spinosa, Napoli, 12 febbraio 2010