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Albarello Urbino, bottega di Antonio Patanazzi, 1584

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Description

Albarello Urbino, bottega di Antonio Patanazzi, 1584

Maiolica a gran fuoco. Altezza cm. 21. Conservazione: una piccola sbeccatura alla base, minime sbeccature al bordo superiore e alcune piccole cadute di smalto restaurate

Albarello a corpo cilindrico, ampia bocca ad orlo estroflesso e base piatta con accenno di piede. Sull’intera superficie, entro delimitazioni di fasce orizzontali, si dispone una decorazione “a grottesche”, comprendenti elementi di derivazione classica, quali creature fantastiche, velari, frutti, cammei, gemme, cornucopie ecc. La larga fascia posta sotto la spalla del vaso ospita la scritta del contenuto farmaceutico V° SANDOLIN, cioè unguento Sandalino, che veniva prescritto per le callosità, accompagnata sul retro dalla data “1584”. Dipinto in arancione, blu, bruno, giallo e verde.
A partire dal 1560 e per oltre mezzo secolo, l’ornato “a grottesche” su fondo bianco è rappresentativo della miglior produzione di maiolica nel ducato di Urbino, che vede l’avvicendarsi di due principali botteghe: Fontana e Patanazzi1. Quest’ultima verso il 1580 sembra aver rilevato il ruolo dominante nella produzione urbinate: lo dimostra principalmente il corredo donato alla farmacia di Roccavaldina nel Messinese da Cesare Candia, con innumerevoli vasellami, alcuni dei quali portano la segnatura “ANTONIO PATANAZI VRBINI 1580”, ed una trama di “raffaellesche” del tutto analoga a quella del vaso in esame, come una grande anfora del Museo Int. delle Ceramiche in Faenza, che conserva pure un albarello dello stesso corredo, entrato con la donazione Paolo Mereghi2.
Allo stesso corredo a cui è appartenuto questo albarello, vanno acclusi due altri albarelli, anch’essi recanti la data “1584” e la scritta farmaceutica tracciata con identici caratteri capitali: rispettivamente “DITVTIA” e “TRIFERA PERSICA”, entrambi nel Museo di Ecouen3. Oltre ad Urbino, negli ultimi decenni del Cinquecento, il successo di questa tipologia ornamentale è riscontrabile anche in altre botteghe marchigiane, senesi, montelupine, pisane, derutesi e romane.

1 WILSON 1996, p. 368-370.
2RAVANELLI GUIDOTTI 1987, scheda 83, pp. 204 e s.
3 GIACOMOTTI 1974, nn. 1090 e s.

Bibliografia

GIACOMOTTI 1984
GIACOMOTTI J., Les Majoliques des Musées nationaux, Paris 1984.

RAVANELLI GUIDOTTI 1987
RAVANELLI GUIDOTTI C., Donazione Paolo Mereghi ceramiche europee ed orientali, Casalecchio di Reno 1987.

WILSON 1996
WILSON T., Italian Maiolica of the Renaissance, Milano 1996, p. 368-370.
Live auction 611

Majolica and Porcelain - I

thu 16 December 2021
Genoa
SINGLE SESSION 16/12/2021 Hours 10:00
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