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Grande piatto Savona, 1670-1690

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Description

Grande piatto Savona, 1670-1690

Maiolica in monocromia blu di cobalto. Marca: stemma di Savona. Diametro cm 38,5. Conservazione: rotto in 3 frammenti e ricomposto in vecchio restauro

Maiolica in monocromia blu di cobalto. Marca: stemma di Savona. Diametro cm 38,5. Conservazione: rotto in 3 frammenti e ricomposto in vecchio restauro

Piatto foggiato al tornio, dotato di piede ad anello. Quattro cespi composti da lunghe foglie lanceolate, ciascuna tracciata con una singola pennellata di colore blu, sono collocati in maniera simmetrica lungo la superficie posteriore della tesa. La marca stemma di Savona è dipinta in blu al centro del fondello.
La decorazione istoriata si estende sull’intera superficie anteriore del piatto, ascrivibile nella tipologia del “calligrafico a scenografia barocca”. Le figure collocate nello spazio circolare del cavetto ne occupano la parte inferiore, disposte lungo tutta l’ampiezza della sua superficie. Rappresentano sei nobili che conversano - quattro uomini e due donne - posti in piedi uno accanto all’altro. Sono ritratti all’interno della cornice naturale formata da cespugli, alberi, rocce che orna lo spazio della tesa, mentre nel paesaggio dello sfondo si notano due distinte costruzioni fortificate munite di torri, prossime a una catena di monti sovrastati dalle nubi.
L’interesse della figurazione risiede nella cura con la quale sono descritti gli abiti, abbastanza minuziosa da fornire indizi per definire meglio la cronologia dell’oggetto esaminato. Del resto la conoscenza di altri lavori dello stesso pittore conferma l’autenticità della maiolica, oltre le qualità sia estetiche sia materiali congrue.
L’aspetto stravagante dell’abito maschile, l’eleganza leziosa delle calzature, l’uso della parrucca e la riduzione conseguente del copricapo a inutile accessorio, dichiarano l’adesione alla moda francese degli anni fra il 1650 e il 1675 circa.
La foggia dell’abito femminile aderisce anch’essa ai dettami estetici della Francia di Luigi XIV, nello stile databile pressapoco agli stessi anni.
Fissato il termine cronologico, sia pure approssimativo, entro o dopo il quale collocare la produzione del piatto, serve il termine che segni il confine opposto dello spazio temporale.
Può contrubuire a definirlo una maiolica savonese prodotta per il casato dei Medici granduchi di Toscana, committenza resa esplicita dallo stemma gentilizio visibile sugli scudi e il vessillo dei tre cavalieri, sullo scudo del fante (1).
Poste accanto le figurazioni dei due piatti, risalta la comune inquietudine narrativa benché gli autori e i temi trattati siano diversi. La notizia certa della committenza nobiliare esibita nella decorazione del piatto scelto per il confronto, suggerendo l’indagine degli inventari seicenteschi della guardaroba medicea, ha permesso a chi l’ha compiuta di formulare l’ipotesi di datarlo fra il 1660 e il 1690: termine ultimo di produzione anche del piatto esaminato nella scheda, considerando probativa l'affinità estetica riscontrabile nei due casi.
S’inserisce nel discorso, e lo precisa, la decorazione “a scenografia barocca” di un piccolo contenitore per bottiglie prodotto a Savona (2). Le due figurine sono ritratte in piedi al centro del paesaggio; l’abito di quella maschile, riconoscibile nonostante la stesura piuttosto corsiva, ne posticipa l’immagine rispetto alle figure dei sei aristocratici. Basta notare che indossa il giustacuore, la giacca dalle ampie falde lunghe oltre le ginocchia. E’ il capo di abbigliamento cardine del modo di vestire durante l’ultimo quarto del secolo, mentore di uno stile francese più sobrio sostituto del precedente. Figura posteriore nel tempo riguardo all’effige ma partecipe del medesimo clima narrativo riconosciuto nelle figurazioni considerate, lo dimostrano il profilo e il disegno dei monti sullo sfondo, la struttura e la forma degli edifici. Soggetto idoneo perciò a confermare nella fine degli anni ottanta del XVII secolo il termine conclusivo della cronologia, dato che i suoi caratteri estetici non gli permettono di varcarlo con facilità. Ponendosi inoltre come riferimento estremo, sospinge le altre maioliche maggiormente all’interno dello spazio di tempo delimitato, e per ora nei venti anni fra il 1670 e il 1690.

Note

1) Marco Spallanzani, “Maioliche di Savona e Albisola a Firenze (1650 - 1700)”, Savignone 2018, tav. 1, p. 210; diam. cm 35,5; marca: Stemma di Savona.
2) “Antiche maioliche savonesi”, catalogo della mostra, a cura di Daniele Tiscione, schede di Arrigo Cameirana, Savona 1992, scheda n. 25, p. 47; cm 18 x 22,7 x 13; Marco Spallanzani, loc. cit. Savignone 2018, tav. 30, p. 237.
Live auction 611

Majolica and Porcelain - I

thu 16 December 2021
Genoa
SINGLE SESSION 16/12/2021 Hours 10:00
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