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Orologio in legno intagliato e laccato raffigurante il mito del pomo dellla discordia, Austria 1780 circa

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Orologio in legno intagliato e laccato raffigurante il mito del pomo dellla discordia, Austria 1780 circa

cm 70x25x104Questo inedito, imponente e sontuoso orologio, strutturato in forte verticale, quasi a simbolizzare il monte Ida, scenario del mito, è realizzato in legno dorato, mentre le statue intagliate in legno sono laccate. Il grande quadrante, con la pendola a vista, è inserito in un’architettura a forma di portale barocco, vagamente borrominiano, ornato di festoni e le cui arcate esterne sono sostenute da due sirene terminanti in zampe di rettile; sul timpano si erge un alto fastigio in cui è inserito uno specchio ovale sostenuto da due fauni; in cima allo specchio è seduto Mercurio in una curiosa veste contaminata dalla immagine della Fama; ha infatti i tipici calzari e l’elmo alato, ma in mano regge, al posto della tradizionale tromba della Fama, un corno in attesa di propagare la notizia della vittoria. Il dio guarda in basso verso la scena del giudizio che si svolge su un solo piano, come su un proscenio. La distribuzione dei personaggi nello spazio è improntata fortemente alla scenografia del teatro classico del sei-settecento: la nobile architettura barocca dell’ orologio è lo sfondo contro il quale i personaggi dell’ azione sono distribuiti con ricercata equilibrio, due per parte. A destra si vedono Minerva con scudo, lancia ed elmo piumato e Giunone, si sostiene ad uno scettro, come ad un bastone, e si tocca il petto nel tipico gesto dell’ umiltà. A sinistra Paride, vestito da pastore frigio con in capo il tipico berretto, sta già offrendo il pomo a Venere; la dea è secondo la classica iconografia completamente nuda e si appoggia ad Amore. Questa composizione dal gusto molto magniloquente e che aspira chiaramente alla grandeur dell’orologio da salone, oltre ad avere connotazioni colte (la contaminazione fra diverse divinità nel caso di Mercurio-Fama) denotanti uno studio iconografico progettuale, rivela il desiderio di creare una immagine di tipo classicheggiante, grazie alla specularità delle figure che sono determinate solo dalle diverse posture. Certamente per la stessa ragione di simmetria è stato scelto il numero pari dei personaggi.
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Paride e il mito del pomo della discordia Paride era figlio di Priamo, re di Troia. Prima della sua nascita la madre aveva sognato che, a causa del bimbo che portava in seno, Troia sarebbe stata rasa al suolo dal fuoco; così, su consiglio dell’indovina Cassandra, Paride fu abbandonato sul monte Ida a morire. Invece, alcuni pastori lo trovarono e lo allevarono. Più tardi sposò Enone, figlia del fiume divino Cebréno; ma ben presto Paride abbandonò Enone per Elena, la regina di Sparta, sposa di Menelao, che rapì e portò a Troia, dando inizio alla famosa guerra e avverando così la profezia pronunciata alla sua nascita. Il rapimento di Elena era stato la diretta conseguenza del celebre ‘Giudizio di Paride’, episodio noto anche come ‘il mito del Pomo della Discordia’. E’ notissimo il mito che vede Paride, in veste di pastore con in mano il pomo d’oro, giudice della bellezza di tre dee. La leggenda narra che durante il banchetto per le nozze di Peleo e Teti, la dea della discordia, offesa per non essere stata invitata, lanciò sulla mensa degli dei un pomo d’oro con la scritta “Alla più bella”. Immediatamente nacque una lite tra Giunone, Minerva e Venere, che si contesero il dono. Per dirimere la questione, Giove incaricò Mercurio di recarsi sul monte Ida e consegnare la mela a Paride, il quale avrebbe scelto la più bella tra le tre rivali. Le dee, accompagnate dal messaggero Mercurio si presentano al cospetto di Paride e cercano di corromperlo allo scopo di ottenere il pomo: Giunone, promette al giovane la sovranità sull’intera Asia, Atena la saggezza e la vittoria in ogni combattimento, Venere di ricompensarlo con l’amore della donna più bella del mondo, Elena appunto. Paride consegna a Venere il “pomo della più bella”, ottenendo l’aiuto della dea per conquistare Elena. Questo mito che esalta il potere invincibile della bellezza contro cui nulla può, contiene in sé anche il motivo che l’ attimo della decisione fatale incide e segna tutta la vita. La decisione di Paride, coraggiosa ma avventata di preferire la bellezza di Venere e l’amore di Elena ai saggi e superbi doni delle altre due dee, sarà causa di lutto e rovina: la distruzione di Troia, dei suoi abitanti e dello stesso Paride.
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Pendulum and Decorative Clocks

tue 15 November 2011
Genoa
SINGLE SESSION 15/11/2011 Hours 15:00
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